NOTE DI UN NOSTRO SOCIO


NOTE DI UN NOSTRO SOCIO

 

Erano passati solo due anni dalla nascita del Gruppo Alpini di Andrea di Campodarsego, avvenuta nel 1974, che già nel corso della vita aveva incominciato a privarci della presenza di qualche "Vecio" chiamato a salire in alto, più vicino a Dio.

Nacque così nello spirito "AIUTARE I VIVI PER NON DIMENTICARE I MORTI" l'idea di restaurare la Chiesetta dedi-

cata a Santa Maria di Panigale.

La Chiesa è posta nell'ambito del graticolato romano di Camposampiero e si trova lungo una importante via mediana.

L'atto più antico è del 1297 in cui la Chiesa figura nell'elenco delle decime come Cappella Filiale della Pieve di San Giorgio delle Pertiche, nel 1454 venne incorporata nel territorio di Campodarsego e governata dal Parroco di quella Pieve.

All'inizio dei lavori di restauro che si sperava di concludere in pochi mesi e che invece si è rivelato ben più impegnativo e complesso, la Chiesa si presntava in tutto simile ad un oratorio di campagna del 1700, le pareti erano intonacate, con un' aula semplice e disadorna, una piccola sacrestia e un campanile curato nella forma e svettante sopra il tetto.

Appena tolti i primi intonaci si scoprì dei mattoni antichissimi,ben cotti, dei quali tal uni avevano il timbro di fabbrica.

Si informò la Sovraintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Veneto che con una minuziosa consulenza ha permesso una ristrutturazione basata su dati scientifici.

La Sovraintendenza autorizzò a proseguire i lavori, indicando le modalità di procedura senza compromettere nulla dell' esistente per avere una esatta conoscenza del manufatto.

A mano a mano che i lavori procedevano, venivano alla luce nuovi elementi che davano la certezza di trovarsi difronte a un monumento molto antico.

Il primo edificio si trovava a una quota di circa metri 0,40 rispetto al piano campagna, al di sotto di questo livello il terreno è vegetale naturale, indica chiaramente che non vi è nessuna altra preesistenza archeologica.

La primitiva Chiesa aveva un'aula semplice, mancava di sacrestia e della torre campanaria. La coprtura era a capriate. Era munita di piccole finestre, la forma e la tecnica di esecuzione di queste piccole finestre sono molto antiche.

Le dimensioni generali dell'edificio, gli elementi di chiara provenienza romana, la lavorazione della muratura, la posizione del sito nell'ambito del graticolato ed anche la dedica a santa Maria è

tipica del VI e VII secolo che apportarono un grande slancio religioso al culto della Madonna.

La sopraelevazione del secondo impianto si trova a pochi centimetri dell'attuale calpestio. Furono sopraelevate tutte le murature,furono murate tutte le finestrelle, la porta di ingresso fu innalzata di circa un metro. Fu eretto il campanile e costruita la sacrestia, tutto questo avvenuto nel tardo 1500.

Nel XVIII secolo vi fu un ampio rimaneggiamento, una lapide posta sopra la porta d'ingresso informa che nel 1799 l'edificio era cadente e che fu restaurato.

Venne rifatto il pavimento, furono stesi intonaci su tutte le superfici, il soffitto e le pareti furono decorate a tempera con motivi devozionali di nessun valore.

I lavori hanno messo in luce le varie fasi ed epoche storiche della Chiesa.

Al termine dei lavori Mons. Girolamo Bortignon, vescovo di

Padova, ha decretato che al nome di Santa Maria di Panigale si

aggiungesse quello di "SANTA MARIA DEGLI ALPINI".

 

 

Vittorino Ferronato